Vorrei raccontare di prati piacevolmente verdi e che non diano allergia, arricchiti da secolari alberi che offrono al mondo il loro ossigeno e la fresca ombra così preziosa in una calda giornata estiva in cui riscoprire la bellezza e l’immensità del cielo sopra la nostra testa.
Vorrei raccontare di quel ricordo d’estate in una piccola spiaggia (non so se potrebbe essere definita una piccola baia) in cui a volte capita di non trovare nessuno. Piccola e tranquilla con un alberello che fa ombra e affaccia ad un tratto di mare che accarezza le rocce. Una piccola stradina di sabbia tra di esse permette l’entrata in acqua.
Vorrei raccontare di momenti al parco sotto l’ombra e l’aria fresca degli alberi, di quando alzi gli occhi e il verde ti riempie di un’energia che i palazzi non riescono a darci.
Vorrei parlare di quanto è bello sentire arrivare la pioggia dopo un lungo periodo di secchezza e di siccità: l’acqua è vita, rinfresca e ripulisce l’aria accendendo i profumi. L’acqua che scorre sembra scacciare via le negatività e rilassare.
Mi piacerebbe raccontarvi della gioia di vedere nascere e svilupparsi un progetto che pensa a migliorare questo mondo ed in particolare l’umanità che tende a volte a perdersi in maschere, apparenze e numeri.
Mi piacerebbe tutto questo e invece resto in ascolto (e cerco di dialogare) con un luglio difficile. Ormai negli ultimi anni quando arriva il caldo lo patisco e patisco anche i volumi che si alzano nel periodo di festa, i servizi che rallentano, gli spostamenti e le pressioni di chi ci è vicino. Ogni tanto ci vuole una pausa, un momento tranquillo in cui riusciamo a sentirci rispettati (anche se dovrebbe essere così sempre).
C’è il bisogno di momenti in cui ci prendiamo i nostri spazi ed in essi ci sentiamo tranquilli e indisturbati, a nostro agio ed in ascolto ed espressione di noi stessi.
Sul telefono, per TV, intorno a me sento notizie sempre più catastrofiche e, nelle regole sociali, vedo diminuire sempre di più la libertà e il potere (non solo economico) delle persone. Il male cerca di togliere potere, di spaventare e di aumentare gradatamente il disagio per poi agire quando si è tutti più deboli.
Finché c’è vita ci sarà il bene da qualche parte e, finché c’è vita il male non avrà vinto. In tutta questa difficoltà cerco di guardarmi e di ascoltarmi dentro e di trovare ancora un angolo di benessere e di comfort dove non sentirmi invaso.