Anche quest’anno l’estate è passata ed è arrivato il penultimo giorno qui in Sardegna.
È stata un’estate particolare, con mio padre che non è stato bene e non ha toccato il mare tutto il tempo.

Come inoltre accade negli ultimi anni, anche questa volta ho rischiato di non partire: l’anno scorso non mi sentivo bene (ansia molto forte da partenza) mentre quest’anno l’idea era che dal momento in cui la Sardegna risultava stra-piena e carica di contagi covid-19 era più sicuro e saggio restare a Torino dove la situazione mi risultava essere migliore.

Questione di pochi minuti dalla partenza e alla fine sono partito anche perché se non fosse per il mare, non potrei più nuotare facilmente in quanto le piscine sono state chiuse e hanno nuovamente chiuso ora solo a chi munito di lascia passare verde.

Quest’anno abbiamo anticipato il ritorno a casa ma d’altronde le date fissate qui in Sardegna forse avevano superato ogni record. Il rientro anticipato è un’ottima scelta anche per evitare il lascia passare verde che avrà effetto dal primo di settembre, anche per i mezzi pubblici compresi aerei e traghetti.

Percepisco malinconia e anche gioia nella partenza. Malinconia perché, sembra che con l’avvicinarsi degli ultimi giorni, la mia anima vada in contrasto tra la nostalgia del ritorno (con alcune cose belle e uniche della mia zona) e le uniche e nuove magie vissute in questa terra a contatto con la natura marina e non solo.

Ci vorrebbe uno schiocco di dita per poter tornare per qualche ora o giorno a casa e un altro schiocco di dita per ricomparire qui, al bisogno o meglio ancora al desiderio! Ad esempio per essere presenti quando la spiaggia si spopola, quando i contagi diminuiscono perché tutti i vacanzieri sono ormai rientrati. Quando magari dalla spiaggia o dal porto, fanno passaggio i delfini anche se non è una cosa abituale ma assai rara.

Del ritorno mi preoccupa un possibile nuovo lockdown oppure la routine che potrebbe diventare una prigione nella mia camera e la solitudine. Anche la cattiva compagnia però, pensandoci, potrebbe essere un problema quindi meglio soli che mal accompagnati. Mi mancherà l’emozione di nuotare con i pesci che mi girano intorno curiosi oppure con un cormorano.

L’esperienza forse più bella è stata il bagno con un labrador chiaro di 9 mesi, ma anche ieri quando ho nuotato accanto a dei grossi pescioni!
Il mare vivo fa paura ma è anche estremamente bello proprio perché è vivo e non ti senti l’unica cosa viva in acqua. Si possono fare degli incontri davvero simpatici!

Quando si chiude un’estate non so mai se potrà ripetersi così come sono abituato da anni perché tra un anno non ho la certezza che ci sarà ancora tutta la famiglia. Quest’anno poi, a partire da settembre, ci saranno dei cambiamenti importanti che mi spaventano un po’. Gli anni passano e temo non ci sia altro che accettarlo. I cambiamenti…

Bene, mentre i secondi passano la nave è sempre più vicina ad allontanarsi da una meta per avvicinarsi “alla nuova”.

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