Arrivato alla sera e, alla fine di questa giornata, un film mi ha trasportato in un racconto di un’imperatrice e del suo impero. Un matrimonio che segna l’inizio dell’esercizio e dell’entrata in un regno ma, che comporta anche inesplorate difficoltà!

Storie diverse: quelle del popolo rispetto a quelle della nobiltà. C’è chi non ha molto e, chi si ritrova ad essere nell’esagerato dove, un vestito troppo stretto, soffoca la libertà!

Matrimoni in genere combinati per interesse e non per vero amore ma, nel film racconto avviene un’eccezione seguita dalle successive inesplorate difficoltà!

La mia riflessione sul film è che c’è un regno da mandare avanti. Il regno può essere, sia il nostro mondo interiore, che la difficile realtà che ci circonda; ancor più complicata quando le due parti sono opposte in contrasto fra loro, non sintonizzate!

Allo stesso modo del film, che mi ha fornito spunti su riflessioni ora nate, questi giorni mi hanno visto a capo di un regno che solitamente non è governato da me. Questi giorni stanno per terminare tra poche ore e, devo dire che è accaduto l’opposto del film: il mio regnare è stata una virgola di libertà.

Ora è tutto più facile ma senza i dovuti consiglieri? Se venissero a mancare le figure di sostentamento?

Nella mia storia il regno si è svuotato e, questi giorni sono stati in compagnia e in gestione di me stesso ma in una condizione protetta.

Nel film si vedono famiglie preoccupate per il proprio futuro, spesso economico oltre che estetico. Ci si sofferma molto sulle apparenze e sulle superfici spegnendo la nostra parte più preziosa e spontanea.

Anche a me fa paura il futuro perché se guardo avanti non so cosa vedo. Non mi sento funzionare troppo bene, mi sento poco adatto a questo mondo.

Come gli uomini del passato anch’io guardo di fronte a me senza sapere cosa sarà e, provo paura! Mi chiedo come me la caverò in questo sistema economico in cui inciampo continuamente.

Ognuno di noi ha un impero da mandare avanti. Ognuno di noi diventerà imperatore o imperatrice di una realtà dove le regole possono diventare un vestito troppo stretto e soffocante.

Come nel film, nella figura del sognatore o della sognatrice poetica, cerco la libertà ma il futuro mi spaventa!

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