Uno spazio tutto mio, non solo virtuale.

La mia presenza sul web si è radicata in particolar modo, soprattutto perché, “nella realtà” (dove la materia è forte) non sono mai riuscito a vedere e a percepire possibilità di sviluppo di uno spazio tutto mio in cui poter essere creativo!

Un luogo fisico dove poter essere me stesso senza la paura di poter essere orecchiato da un famigliare o di essere osservato di nascosto o ancora di avere un’irruzione improvvisa.

Stanno arrivando le difficoltà che avevo previsto ma che non conoscevo che volto avessero. Vedremo come affrontarle.

Come per magia, come in una favola.

Come per magia, come d’incanto, come in una fiaba, quasi un anno fa mi sono svegliato e ho perso qualcosa che avevo.

Convivo ora con questo dolore, con questo fastidio che mi ha fatto impazzire e che, nonostante il mio rifiuto, non mi ha lasciato!

È una magia potente che fa parte della storia della vita, probabilmente non solo di quella umana!

Ieri ci sentivo e ora non più: i suoni sono ovattati e ci sono momenti in cui mi sembra di avere qualcosa che esplode nell’orecchio o che mi squilla nella testa.

Non sempre è possibile risolvere in modo razionale, in questo caso, con diversi medici, non ci sono riuscito.

Come nel racconto di “La Bella e La Bestia”, come nella storia di “Beastly” c’è qualcosa da imparare.

Credo che nel mio caso sia questa difficile convivenza che continuo a sperare possa cambiare; forse il segreto e nell’imparare a trovare amore anche in questo.

Amare quello che hai intorno, vedere il lume nel buio; cogliere il positivo nel negativo, il bello nel brutto. Il significato dev’essere vicino!

In questo difficile percorso mi sta tenendo compagnia il libro: “Se il mondo ti crolla addosso” nella versione tradotta in Italiano di cui l’autore è Russ Harris.

Amarsi, donarsi affetto, imparare ad essere teneri con e verso se stessi, soprattutto nei momenti di difficoltà, quando accadono “cose che non ci piacciono” o che sono distanti da ciò hai immaginato.

Anche quando c’è sofferenza, ti senti solo o sola, quando tutto sembra crollare intorno a te, ti puoi soffermare sulla sensazione dell’acqua calda che scorre sotto la doccia e che sfiora la tua pelle oppure assaporare un sorso d’acqua fresca, notare una candela accesa che risplende di una luce magica, uno sguardo gentile, un bel ricordo, una coccola.

Trova il bello che ci può essere, magari l’incantesimo si spezzerà e se non si sarà spezzato avrai comunque imparato qualcosa di nuovo e percorso la strada verso la tua evoluzione.

Pioggia (2019)

Piove… questa pioggia sembra un miracolo a ciel sereno: pagherei per averla. Apro la finestra spesso chiusa di camera mia: mille gocce d’acqua cadono, tra le tegole ruscelli e le grondaie sono resuscitate di vita dall’acqua che rinfresca e purifica l’aria.

Cerco tranquillità perché non mi sento bene: mi gira la testa, ho mal di testa e nausea. Ormai in questi mesi ho perso la mia “poca” salute.

Combatto tra l’emotivo e il fisico, combatto contro mostri che chissà poi se ci sono oppure no. Combatto contro il freddo ma anche contro l’eccessivo caldo; provo a tenermi lontano da tutto ciò che c’è di distruttivo anche se qualcuno potrebbe sostenere il contrario… la sua voce giudicante ha perso un po’ importanza per me.

Il pianoforte suona ma la musica è a volume basso e dicono… ha un effetto terapeutico… è la musica di Emiliano Toso. Effettivamente a volte ascoltandola sembrerebbe quasi che mi sia sentito meglio e oggi… la pioggia e la musica hanno ispirato queste mie parole… con le quali vorrei coccolarmi in un momento di sicurezza e di protezione da ciò che mi fa star male.

Vorrei / voglio accogliermi e sentirmi accolto… voglio sostituire alla corsa la lentezza del procedere tranquilli, alle grida il silenzio.

Alla violenza la pace, all’invasione il rispetto.

Infilo un braccio nel foro della zanzariera che ha fatto “la nostra” gatta e lascio che le gocce d’acqua pungano la mia mano; guardo il cielo, respiro l’aria.

“Mi perdo” nel verde delle foglie e della “mia malattia” di non sentirmi pronto, di non sentirmi bene per accogliere le richieste dell’esterno.

Amore, solo Amore voglio sentire.

Per te…

La musica suona dopo questa giornata intensa e piena in cui mi sono scontrato con paure e svenimenti.

Cerco calore nel troppo freddo, cerco fresco nel troppo bollire. Cerco un’oasi nella sabbia. Cerco persone umane con cui scambiare sentimenti e trovare una stessa sintonia di comunicazione e scambio.

Domani mi aspetta un secondo nuovo ostacolo che oggi mi ha fatto un po’ tremare. Andrà bene mi dico.

Questa mattina sapevo che dopo l’ostacolo ti avrei vista e quando questo momento è arrivato ho sentito la brezza piacevole di un marziano che guardando il cielo rivede il suo pianeta.

Passerà quasi una settimana prima che ti riveda. Se ci penso meglio poi non è così: non sono nemmeno cinque giorni ma quando qualcosa è bello non vedi l’ora che torni.

Cerco calore umano se fa freddo, cerco fresco se fa troppo caldo perché forse è la via di mezzo che sfugge: un equilibrio difficile.

Per ora… fortuna che ci sei, speriamo che anche domani, in qualche modo andrà bene!

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Periodo difficile (2019)

 

Lo scorso inverno, nel mese di febbraio (che ancora deve arrivare quest’anno) scrivevo di un dolore profondo.
Non è diverso oggi a fine gennaio di questo nuovo 2019.

A settembre / ottobre 2018 ho percepito che sarebbe arrivato un periodo difficile e così è stato. In questi mesi sento di aver perso la percezione di salute, energia, entusiasmo. Mi sento stanco, irritato nello stomaco e nelle vie respiratorie. L’ambiente intorno a me è… pesante ed il mio pensiero ha iniziato a migrare verso la ricerca di fantasie più leggere.

A dicembre travolto dalla sensazione di sofferenza ho chiesto di ritrovare il contatto con il magico ed in effetti così è stato. L’attraversata è difficile, la tempesta è forte ma il sogno e la magia si è un po’ riaccesa in me.

Non è tutto negativo: se il mio ritrovo di apprendimento musicale si è fermato devo riconoscere che si è introdotta nella mia vita una nuova persona. Ho ripreso a frequentare uno spazio di psicoterapia ritrovando fortunatamente umanità in una forma nuova anche se in uno spazio ristretto e relativamente breve.

Il mio contatto con la musica di Enya si è rafforzato e ho visitato mentalmente più volte l’Irlanda.

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